Gli eventi del 2012-2014 con piogge torrenziali e conseguenti piene eccezionali hanno messo a nudo una realtà nuova, diversa dal recente passato dove eventi alluvionali erano relegati a cadenze più che centennali.
Le situazioni critiche interessavano i fiumi: oggi uno “scolo di campi” in condizioni di pioggia forte prolungata può dar luogo a battenti d’acqua superiori ad 1 metro. Altezza d’acqua sufficiente a ribaltare un’autovettura.
Al di là delle zone canoniche individuate in cartografia, dove lo studio idraulico è imposto a supporto degli strumenti urbanistici comunali, e quindi preventivo a interventi edilizi, l’obiettivo di questo articolo è di sensibilizzare i proprietari di immobili ubicati in zone morfologicamente depresse (e non indicate nelle carte), a valutare l’aspetto in oggetto. A mio avviso sarebbe utile verificare il potenziale pericolo idraulico per persone, animali e fabbricati anche per piccoli impluvi.
La sottovalutazione di questi fenomeni deriva dal fatto di NON percepire il rischio in quanto, come si sente dire,” non è mai successo”. E’ vero, ma nell’arco di 20-30-40 anni. Come è statisticamente dimostrato invece gli eventi estremi si ripetono e sempre più frequentemente. Un evento che ha un tempo di ritorno, (che si ripete ogni), di 80 anni è abbastanza frequente Frequentando boschi, campi, fossi, la campagna in genere, sempre più mi capita di osservare residui di fango, rami, foglie secche, in prossimità di fossi ma anche di semplici impluvi, trasportati dalla corrente a 1 o 2 metri di altezza da terra… quella è l’altezza d’acqua raggiunta da quel rigagnolo d’acqua quasi inesistente per gran parte dell’anno.
La Regione Toscana è all’avanguardia sul controllo delle distribuzioni e delle quantità di pioggia sull’intero territorio regionale, grazie alla presenza di numerose stazioni di misura.
Anche questa è un’opportunità da cogliere sul campo della prevenzione del rischio a fronte di eventi meteorici avversi, esistono gli strumenti, i dati, per poter quantificare gli effetti delle piogge intense.
Il nostro studio può fare consulenza sull’argomento e seguire gli eventuali lavori di messa in sicurezza.
Lo scorso anno su incarico del Comune di Manciano ho realizzato lo studio idrologico-idraulico di due corsi d’acqua: il fosso Camerone a Marsiliana ed il fosso Sgrilla. Lo studio si è reso necessario al fine di valutare la fattibilità di interventi urbanistici previsti nel Piano Operativo Comunale (P.O.C.), allora in approvazione. L’obiettivo dello studio è stato quello di individuare l’area di esondazione con valutazione dei battenti d’acqua relativi. Ciò ha permesso di approvare o stralciare previsioni urbanistiche inserite anteriormente allo studio e mettere in sicurezza aree altrimenti a rischio.
Si allegano un paio di tavole grafiche di detto lavoro.
La sensibilizzazione delle persone sulla percezione del pericolo, magari promossa anche in termini di informazione continua dagli Enti preposti, secondo me, produrrebbe indubbi vantaggi alla collettività, un investimento in termini di vite umane e vantaggi economici.
Rimanendo comunque fuori da tali aspetti di natura più generale, vorrei qui semplicemente offrire uno spunto di riflessione sul fatto che pensare alla prevenzione nei riguardi degli eventi naturali facendone quantificare gli effetti e progettare la messa in sicurezza di situazioni a rischio con opere, magari nemmeno complesse, possa essere una buona cosa.
Sperando di non avervi annoiato troppo vi saluto augurandovi una buona giornata
Ing. David Bicocchi